C’era una volta: poco tempo fa
un centro abitato: una città.
In questo posto a poco a poco
si prese l’abitudine, o forse era un gioco
di semplificare a più non posso
e tutte le cose ridurle all’osso.
Bisogna semplificare, signori!
Lo disse anche il sindaco con gli assessori.
Si usino poche precise parole
e in cielo ci siano o nuvole o sole.
Anche per strada, che avete da dire?
Non vi lamentate, per poi compatire.
State in guardia, siate circospetti,
specie se incontrate bambini o vecchietti.
E per evitare gli sbalzi di umore
non parlate con gente di diverso colore.
Andate di corsa, andate di fretta
non indugiate in ciò che vi alletta!
Di cose da fare ne avrete di meno
eppure ciascuno correrà come un treno,
e se proprio ci tenete a stare un po’ fermi
chiudetevi in casa davanti agli schermi.
Leggere ormai sarebbe un pretesto
basta una riga, non tutto il testo.
Ma che dico una riga? Una paroletta
purché scritta grande sulla maglietta.
Siate stringati in ciò che pensate
che noia, che palle se argomentate!
Così fu trovato appena in tempo
il modo più semplice di vivere a stento.
La storia finì semplicemente
che del pensiero non se ne fece più niente.
Nessuno sentiva il tempo che vola
e ogni persona rimase più sola.