Su E QUESTO È NIENTE

“Una prosa musicale, impertinente e svolazzante, come sa essere il dialetto toscano, e però nel frattempo ti scava dentro”; “Nel libro c’è tutto il paradosso che è l’esistenza umana”
(Lorenzo Marone, Tuttolibri – La Stampa)

“Uno dei romanzi più sorprendenti dell’anno. E non solo perché diverte, commuove e arricchisce (…) Un romanzo dalla scrittura insieme poetica e diretta, lieve e dura, ironica, scanzonata e cruda che ci porta, senza retorica, nell’universo di chi non parrebbe avere voce”.
(Giulia Galeotti, L’Osservatore romano)

«Uno scrittore con un passo unico, felice, che merita molta attenzione».
(Andrea Bajani)

“Un libro partecipato, ispirato, che viene da lontano. Bellissimo”.
(Fabio Stassi)

“Un romanzo inusuale, una voce narrante meravigliosa, ironica, leggera; c’è un grandissimo disincanto nei confronti della sua situazione, però nello stesso tempo una grandissima curiosità nei confronti del mondo”
(Mariapia Veladiano)

“Un romanzo coraggioso e delicato che colpisce per stile, storia, contenuto. Una scrittura lieve e stupefacente”
(Simone Innocenti, La Lettura – Corriere della Sera)

“Capita che l’alieno tetraplegico parli un italiano limpido, buono per dire le storie, e nel mondo dell’italiese da romanzo (quello impostato da Moravia, dilagato per via editoriale) lui sembri un alieno. Quale sublime ironia, sì.”
(Tiziano Gianotti – Repubblica – D Donna)

“Un romanzo scritto con tale grazia e ironia che fa l’effetto di una boccata d’aria fresca (…). La voglia e la paura di vivere, l’ansia di abbracciare il mondo e il desiderio di ritrarsene con una profonda dormita mantengono in perfetto equilibrio, tra lo strazio e lo spasso, un libro capace di trasfigurare il dolore nel piacere della narrazione”.
(Fabio Canessa, Il Tirreno)

“Uno sguardo scherzoso e scanzonato”
(La Nazione)

“Il romanzo di Michele Cecchini, forte della sua scrittura cruda e al contempo delicata, suona come una fiaba senza fiabesco, dove il tono non è mai patetico, al contrario, è scanzonato e lucido come quello che solo i bambini sono in grado di possedere”
(Antonella Landi, Il Corriere della Sera – Corriere Fiorentino)

Su IL CIELO PER ULTIMO

Ameremo questo romanzo, e il suo autore, in eterno. (…) Una scommessa ai limiti dell’impossibile. Ma Michele Cecchini la vince imperiosamente. Con un grande esperimento linguistico e letterario.
(…) Una sfida portata ai confini estremi della scrittura e che sarà impossibile dimenticare.
(Piergiorgio Paterlini, La Repubblica, Robinson)

Un andamento scherzoso che ben presto, però, si trova a fare i conti con una soffusa e tenera
malinconia. (…) Un magico di grande tenerezza. Un racconto intenso e con un finale inaspettato, che ha la sua forza nei personaggi da realismo magico.
(Ermanno Paccagnini, La Lettura, Corriere della Sera)

Un romanzo pieno di tenerezza. Un viaggio attraverso le parole.
(La Repubblica, Robinson)

Per chi ancora crede nel potere medicamentoso della gentilezza e della fantasia.
(Fabio Stassi)