Innanzitutto, l’ambientazione: la Roma che i personaggi attraversano è intima, straniante, ed è osservata con uno sguardo “forte” e poetico al tempo stesso. Viene dosato con equilibrio l’espediente della cura attraverso i libri, inscrivendolo in un giallo che si dipana piano piano e che, guarda caso, proprio grazie ai libri si risolve. Mi pare un bell’atto d’amore per la letteratura e per la lettura. Mi è venuto in mente Truffaut.
Ogni “visita” che il protagnista riceve è per il lettore un pretesto per conoscerlo più in profondità. La commistione tra la trama e le riflessioni sulla letteratura offrono una miriade di spunti e soprattutto di letture a più livelli, che qualche volta l’autore suggerisce e qualche altra volta lascia impliciti, dando la possibilità al lettore di muoversi autonomamente.