Qualche giorno fa sono stato ospite del Liceo Scientifico Il Pontormo di Empoli per incontrare i ragazzi. Dagli incontri nelle scuole vengono sempre fuori cose molto interessanti. Gli allievi che hanno letto il libro riescono spesso a stupire con osservazioni profonde e riflessioni acute, segno evidente di un approccio al testo particolare, molto personale. Per questo ritengo che i ragazzi non siano affatto i “lettori di domani”, ma lettori a tutti gli effetti.
Un morso all’improvviso
Di Beo (il protagonista di “Un morso all’improvviso”)
Di Valdirozzi (il luogo dove è ambientata la vicenda)
E di Coteto (il quartiere di Livorno)
Ovvero: anche le grullerie più assurde ci hanno sempre il precedente.
Che bel regalo mi ha fatto Luca Nardini!
“Questa è la storia di Beo scarabeo
che rotola la palla in discesa
e gli scappa.”
“La cacca?”
“No, la palla. C’è babbo che non c’è
c’è il naso storto, Luciano che è Lucignolo
lui Pinocchio…”
“E poi?, di più?”
“Marziani, tegami la mamma e la sorella, la luce
blu.”
“E dove siamo?”
“Siamo in un paese inventato
e nella testa di Beo”
“E quando siamo?”
“Nessuno lo sa… però per ogni eroe
e anche per Beo vale la vita, la morte
i miracoli, due volte
la natalità”.