Michele Cecchini (Pagina 1 di 2)

Pontormo

Qualche giorno fa sono stato ospite del Liceo Scientifico Il Pontormo di Empoli per incontrare i ragazzi. Dagli incontri nelle scuole vengono sempre fuori cose molto interessanti. Gli allievi che hanno letto il libro riescono spesso a stupire con osservazioni profonde e riflessioni acute, segno evidente di un approccio al testo particolare, molto personale. Per questo ritengo che i ragazzi non siano affatto i “lettori di domani”, ma lettori a tutti gli effetti.

Quando parla chi non può parlare

Sul blog Manifesto4ottobre è uscita una recensione (direi quasi un piccolo saggio) su E QUESTO È NIENTE, a cura di Antonio Greco.
È sempre una gratificazione enorme essere letti con tanta cura ed attenzione. Le righe di Antonio Greco colgono molto bene l’intento sociale, politico di quel che ho scritto, rimarcando l’importanza di una figura come quella di Adriano Milani. E mi ha fatto molto piacere la sottolineatura sull’intento (poi tradottosi in legge) circa l’inclusione dei disabili a scuola, argomento decisamente attuale.

Il romanzo di Cecchini non ha sapore moralistico o didascalico o di denuncia. È il capolavoro di un artista. Si immerge in Giulio, vede con i suoi occhi, guarda e insieme sogna, vede più in profondità e annuncia un modo diverso di vedere e di capire le cose.
(…) Le ultime pagine del romanzo hanno il sapore di “testimonianza politica” gigantesca verso i soggetti deboli.

 

Izzera (va alla Merica)

L’esordio a Palermo, presso il Teatro Atlante, è stato molto bello, emozionante, partecipato.
Adesso Izzera (va alla Merica) parte per un viaggio che spero la porti lontano.

Io ho scritto le parole, Preziosa Salatino ha dato anima e corpo a questo personaggio, interpretando e curando la regia di uno spettacolo teatrale cui teniamo molto.

Buona cianza, Izzera nostra.

Izzera, la prima.

Palermo, Teatro Atlante

IZZERA (VA ALLA MERICA)
Monologo teatrale di Michele Cecchini
Con Preziosa Salatino

Prima assoluta
sabato 6 aprile 2024, ore 21
domenica 7 aprile 2024, ore 18

Izzera è un monologo teatrale che ha per protagonista una ragazza che, alla fine degli anni 20, parte da un paesino delle zone montuose della Lucchesia per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco.
Ne emerge un affresco della cosiddetta “Merica”, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli “italians”, costretti a pala e piccone.
Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera infatti a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremaente poetica, che racconta il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una “terra di mezzo”, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.

I marziani, naturalmente

Di Beo (il protagonista di “Un morso all’improvviso”)
Di Valdirozzi (il luogo dove è ambientata la vicenda)
E di Coteto (il quartiere di Livorno)
Ovvero: anche le grullerie più assurde ci hanno sempre il precedente.

Cinema a Colazione

Oggi ho portato il mio piccolo contributo a un’importante iniziativa che si svolge da un paio d’anni nelle sale cinematografiche di Livorno, “Cinema a Colazione”.
Sono stato invitato a presentare il film di Almodovar “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Ho ragionato di telefoni ‘vecchia maniera’ e di un bellissimo monologo teatrale scritto nel 1930 da Jean Cocteau – “Una voce umana”. Quel monologo è alla base non solo di questo film ma anche di un cortometraggio dello stesso Almodovar di qualche anno fa. Vale la pena vedere, in proposito, la versione girata da Roberto Rossellini e interpretata da Anna Magnani (si tratta di uno degli episodi del film: “L’amore”).

Grazie al Circolo Kinoglaz, al Centro Studi Commedia all’italiana, al FiPiLI Horror Festival e all’associazione “50 e più” per avermi invitato e, soprattutto, per avere dato vita a questa rassegna.

Repubblica

Mercoledì 20 dicembre su Repubblica – Firenze è uscita una recensione di “Un morso all’improvviso” a cura di Gianmarco Lotti.

Ci sono pagine che fanno sorridere, altre sono pugni nello stomaco. Il linguaggio di Cecchini è variopinto ed evocativo.

Centro Culturale Zavattini

Sono molto felice di essere ospite a Luzzara (Reggio Emilia), sabato 4 novembre 2023, del Centro Culturale Zavattini, il centro operativo di Fondazione Un Paese. Parleremo di “Un morso all’improvviso” ma anche del signor Cesare, uno dei personaggi de “Il Cielo per ultimo”, molto liberamente ispirato appunto alla figura di Zavattini. Il quale fu autore di una bellissima introduzione a un’edizione Einaudi di Pinocchio del 1961.

Corriere della Sera – Corriere fiorentino

Sul Corriere della Sera – Corriere fiorentino, nella versione online, è stata pubblicata il 21 settembre una recensione a “Un morso all’improvviso” a cura di Simone Innocenti.

Delicatezza e ironia permettono a Cecchini di trattare la schizofrenia con una maestria davvero stupefacente. Perché è anche quella particolare malattia che l’autore racconta e lo fa con piglio serio ma allo stesso tempo dolce. Ed è inutile raccontare troppo di questa storia, che va letta dall’inizio alla fine. Perché anche sul finale che Cecchini sceglie ci sarebbe da dire un bel po’. E da rifletterci molto.

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