IZZERA (VA ALLA MERICA) è un monologo teatrale che ho scritto.
Interpretato e diretto da Preziosa Salatino, è stato prodotto dal Teatro Atlante di Palermo.
Dopo avere girato un po’ per l’Italia (e il giro proseguirà), sono molto felice che adesso approdi a Stoccarda, al Theater am Olgaeck, nell’ambito della “XXV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”. L’evento è organizzato dalla Società Dante Alighieri di Stoccarda e dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda.
Michele Cecchini (Pagina 1 di 4)
Con orgoglio e anche un bel po’ di emozione pubblico qui la locandina di SENZA PRETESE, una piccola rassegna che ho ideato e messo in piedi.
Si svolgerà sabato 27 e domenica 28 settembre alla Casa del Popolo di Solaio, nei pressi di Pietrasanta (Lucca).
Saranno due giorni di approfondimenti su autori, ambienti, periodi, aneddoti. Analisi accompagnate da proiezioni e ascolti musicali. Letture sceniche. Installazioni. Piccoli concerti. E poi pranzi e cene. Rimanendo semplici e senza pretese.
Ringrazio ovviamente la Casa del popolo di Solaio per avermi dato l’opportunità di organizzare questa cosa e Maurizio per il supporto logistico.
La rassegna deve molto alla generosità dei miei amici che mi hanno dato subito enorme disponibilità per intervenire e condividere.
Quella al Giardino dei Bagni Paolieri di Quercianella è stata una bellissima serata.
A partire da Arnaut Daniel, che raccoglie vento e caccia la lepre col bue, ho tracciato un piccolo percorso di irregolarità letteraria.
Grazie a Sergio Bargagliotti per l’ospitalità e a Riccardo Tagliati per questi scatti.
Sul portale di cultura The Giornale, è uscita una recensione molto bella e articolata a E QUESTO È NIENTE a cura di Carla Pisu.
E questo è niente è una storia toccante a tratti fiabesca, mai patetica. L’autore con leggerezza e delicatezza ci invita a soffermarci sul tema della diversità e dei diritti umani.
Sul portale di letteratura “Le Parole e Le Cose” è stato pubblicato il mio racconto: “La voce di Naira”. Si tratta di una piccola metafora di cosa significa e cosa comporta (o dovrebbe comportare) la scrittura, rappresentata come una sorta di voce invisibile che aggiunge uno sguardo diverso sul mondo. Questa voce è ancora in grado di dire? E chi ascolta, è ancora disponibile?
Grazie di cuore a “Linoleum – Progetto Letterario” per avermi invitato a parlare di Beppe Fenoglio nell’incontro dal titolo: “Così decisivo, così disperante”.
L’evento si è svolto all’interno della Festa del Racconto, a Lido di Camaiore, Hotel Club i Pini.
Sabato 14 giugno 2025.
VOLKSHOCHSCHULE (Università Popolare di Stoccarda)
in collaborazione con
Società Dante Alighieri – Stoccarda
presentano
Venerdì 4 aprile ore 17
Diretta Zoom
Stoccarda chiama…
l’autore Michele Cecchini
(Webseminar)
Si parlerà di letteratura, di narrativa ma soprattutto di lingua e di linguaggio come strumento per creare, inventare, sperimentare, intercettare una condizione esistenziale e preservare la memoria.
Coordina l’incontro la dott.ssa Eszter Papp
L’incontro ha luogo in lingua italiana ed è consigliato a partire dal livello B2.
Questo piccolo video dedicato a “Un morso all’improvviso”, che include alcune assai benevole recensioni, chiude un po’ il cerchio su un romanzo cui tengo molto.
È uscito il secondo racconto di GIRO DI VITE, la serie di ritratti in forma di racconto pubblicati dalla rivista letteraria IL PRIMO AMORE.
Questa volta il racconto si intitola SPARRING PARTNER. Parla di Paolo e della sua carriera nel pugilato (non solo, ma anche).
Una mattina durante la ricreazione una compagna che le piace si stacca dal gruppetto e si avvicina a Paolo e gli chiede: “E tu che sport fai?”. Paolo non fa nessuno sport, perché in borgata si sta in strada, al bar, in cortile. Ma per fare bella figura risponde con la prima cosa che gli viene in mente: “Il pugilato”. “Dai, che bello! Allora ti veniamo a vedere”, fa lei.
Si sono appena concluse le date toscane della tournée teatrale di IZZERA, il monologo che ho scritto, che è stato messo in scena da Preziosa Salatino e prodotto dal Teatro Atlante di Palermo. Sono stati giorni densi e intensi, di quelli che rimangono dentro.
Attraverso Izzera volevo avvicinarmi a una condizione esistenziale in cui prevale il disorientamento e lo sconcerto di chi è costretto a confrontarsi con una vita che sembra un enorme equivoco.
La necessità di cambiamento, le radici recise (un paese ci vuole, ma non c’è più), il tentativo di rinnovarsi comportano sofferenza e disagio. Perché non si è più qualcosa e, al contempo, non si è ancora qualcos’altro. Ritengo che questi siano temi capaci di oltrepassare l’ambientazione storica in cui il testo si inscrive. Non a caso la chiacchierata di ieri mattina con i ragazzi di un Liceo, a margine dello spettacolo, è stata ricca di spunti e riflessioni forti.
Ringrazio tutti gli amici per avermi accompagnato e per le loro parole gentili. Abbraccio con tutto il cuore, ovviamente,Preziosa Salatino e con lei il Teatro Atlante di Palermo. E ringrazio chi ci ha accolto con gentilezza e disponibilità, mettendo al servizio spazio e competenze perché tutto questo potesse prendere forma: Il Centro Culture Contemporanee Corte dei Miracoli di Siena, il Centro Artistico Il Grattacielo di Livorno, Il Teatro Comunale di Fauglia e il Teatro l’Ordigno di Vada.