Postfazione a APRIRE IL FUOCO
Ottobre 2022. “Aprire il fuoco”, quinto e ultimo romanzo di Luciano Bianciardi, viene riproposto da Minimum Fax in una nuova edizione. Bianciardi nel romanzo descrive la propria condizione di esule dopo il fallimento dell’insurrezione antiaustriaca che immagina avvenuta nel 1959. La rievocazione di queste sue “Cinque Giornate di Milano” offre dunque lo spunto per mescolare personaggi contemporanei e risorgimentali, eventi passati e presenti: le discussioni al Giamaica con gli amici, Giorgio Garber e Jannacci, la cameretta di Porta Tosa, le barricate a San Damiano. Ne emerge l’autobiografia di un tramonto, l’ultima lettera di un sinistrato politico clinicamente morto, ora che è morta ogni insurrezione.
Il libro presenta, oltre a un testo introduttivo di Oreste Del Buono, una postfazione che ho curato e che ha per titolo: Disobbedisco! Dispaccio dall’avamposto livornese di Ardenza al comandante Luciano, dopo i fatti del 10 e 11 maggio.
IZZERA è un monologo teatrale che ho scritto nel 2024. Ha per protagonista una ragazza che, alla fine degli anni 20, parte da un paesino delle zone montuose della Lucchesia per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco.
Ne emerge un affresco della cosiddetta “Merica”, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli “italians”, costretti a pala e piccone.
Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera infatti a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremaente poetica, che racconta il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una “terra di mezzo”, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.
Lo spettacolo è andato in scena con la regia e l’interpretazione di Preziosa Salatino del Teatro Atlante di Palermo.
Sulla rivista LE PAROLE E LE COSE pubblico piccoli racconti.
Tutto va per il meglio nel peggiore dei mondi possibili. Ho immaginato di trascorrere una giornata con Dino Campana. Sono andato a trovarlo a Castelpulci.
La mia maestra senza il polso. Un bozzetto, forse un piccolo resoconto di un bambino di terza elementare, alle prese con i cambiamenti della scuola.
Timido omaggio a Giulietta Masina. Ho provato a immaginare l’incontro con Federico Fellini, negli studi dell’EIAR durante le registrazioni della rubrica Le avventure di Cico e Pallina.
Sulla rivista IL PRIMO AMORE sto componendo una raccolta di racconti dal titolo: GIRO DI VITE. Si tratta di brevi ritratti dedicati a persone la cui vita, seppure lontana dai riflettori e dalle cronache, merita a mio avviso di essere raccontata
L’ordigno del ferroviere
Io sono stato concepito in una casa cantoniera, ubicata nel punto in cui la linea Vada-Pisa si dirama dalla principale verso Livorno.
ANIME STORTE
Ho collaborato alla stesura dei testi delle canzoni del disco di Bobo Rondelli, Anime storte. Uscito nell’ottobre del 2017, l’album si compone di 12 tracce: Soli; Ammalarsi; Cartolina di giornata; Prima che; Lo Storto; Dolce imbroglio; Su questo fiume; Sollievo animale; Io ricordo di quando l’amavo; L’angelo; L’Andrea rampante; Madre. È disponibile in formato CD e VINILE sulla label The Cage con distribuzione Sony Music Italy.
Pizzicotti è un monologo teatrale che ho scritto nella primavera del 2017. Prende spunto dal processo celebrato a Firenze nel maggio del 1821 per difendere Amalia Matteini, una ragazzina livornese protagonista di uno scandalo a tinte forti di cui molto si discusse nella sua città e per il quale venne perfino scomodato il Presidente della Ruota Criminale, all’epoca la massima autorità penale del Granducato.
Lo spettacolo è andato in scena con la regia e l’interpretazione di Nicoletta La Terra. Il testo è ispirato al volume di Mario Baglini Violenze, amori, abbandoni (Edizioni Erasmo).
Ogni tanto vedo, leggo, ascolto. Allora ne parlo un po’ in qualche riga, se credo ne valga la pena. Non recensioni, ma riflessioni sparse.
I’ VO CONTARTI
Nell’edizione 2022 dell’antologia “Racconti nella Rete” uscita per Castelvecchi, c’è una mia breve prefazione dal titolo: “I’ vo contarti”.
Io quelli bravi a scrivere racconti li invidio tremendamente. A me i racconti proprio non mi vengono. Sì, magari qualcuno di quelli che chiamano “bozzetti”, ma un racconto come si deve, proprio non sono buono. Quando ci provo…
Mind the Gap – NICO
A partire dal 6 luglio 2020 è online su tutte le piattaforme il podcast Mind the Gap – NICO. Io ho scritto i testi letti dalla protagonista, Nicoletta, una pendolare della metro H della città di Santa Rosalinda.
“Mi chiamo Nicoletta e vivo a Santa Rosalinda. Tutti i giorni prendo la metro H. Ascolto, ricordo frammenti di conversazione, vedo facce e mi diverto a costruire esistenze immaginarie a partire da un dettaglio. Rifletto e non arrivo a niente, se non alla fermata. Allora scendo, e indosso di nuovo la mia vita”.
Il podcast Mind the Gap – Nico è a cura del Collettivo Santa Rosalinda. Con le voci di Nicoletta La Terra, Pier Dario Marzi e molti ospiti. Tra gli altri: Daniele Mencarelli, Irene Salvatori, Boosta Pazzesca.
APERTE VIRGOLETTE
Nel 2014, insieme a Ettore Borzacchini e ad altri amici – Pier Dario Marzi, Alessandro Tovani, Johnny Mo’ e Michele Boroni – abbiamo realizzato un quindicinale radiofonico di cultura varia, Aperte Virgolette. La formula era quella ‘del bar’, come era solito dire il Borz: chiacchiere tra amici, in libertà, sugli argomenti più disparati, magari suggeriti dagli ospiti che via via si sono alternati in studio. A questo proposito, tutti i dettagli sono consultabili sulla pagina.
SACCADE’
Nel corso del 2015 è andato in onda Saccadé, un quindicinale radiofonico che ha proseguito l’esperienza di Aperte Virgolette, con la stessa formula e gli ospiti più disparati: fumettisti, musicisti, autori di teatro, scrittori, videomaker e varia umanità. Nella pagina, è possibile consultare i dettagli di ogni singola trasmissione.