Questo piccolo video dedicato a “Un morso all’improvviso”, che include alcune assai benevole recensioni, chiude un po’ il cerchio su un romanzo cui tengo molto.
Michele Cecchini (Pagina 1 di 17)
È uscito il secondo racconto di GIRO DI VITE, la serie di ritratti in forma di racconto pubblicati dalla rivista letteraria IL PRIMO AMORE.
Questa volta il racconto si intitola SPARRING PARTNER. Parla di Paolo e della sua carriera nel pugilato (non solo, ma anche).
Una mattina durante la ricreazione una compagna che le piace si stacca dal gruppetto e si avvicina a Paolo e gli chiede: “E tu che sport fai?”. Paolo non fa nessuno sport, perché in borgata si sta in strada, al bar, in cortile. Ma per fare bella figura risponde con la prima cosa che gli viene in mente: “Il pugilato”. “Dai, che bello! Allora ti veniamo a vedere”, fa lei.
Si sono appena concluse le date toscane della tournée teatrale di IZZERA, il monologo che ho scritto, che è stato messo in scena da Preziosa Salatino e prodotto dal Teatro Atlante di Palermo. Sono stati giorni densi e intensi, di quelli che rimangono dentro.
Attraverso Izzera volevo avvicinarmi a una condizione esistenziale in cui prevale il disorientamento e lo sconcerto di chi è costretto a confrontarsi con una vita che sembra un enorme equivoco.
La necessità di cambiamento, le radici recise (un paese ci vuole, ma non c’è più), il tentativo di rinnovarsi comportano sofferenza e disagio. Perché non si è più qualcosa e, al contempo, non si è ancora qualcos’altro. Ritengo che questi siano temi capaci di oltrepassare l’ambientazione storica in cui il testo si inscrive. Non a caso la chiacchierata di ieri mattina con i ragazzi di un Liceo, a margine dello spettacolo, è stata ricca di spunti e riflessioni forti.
Ringrazio tutti gli amici per avermi accompagnato e per le loro parole gentili. Abbraccio con tutto il cuore, ovviamente,Preziosa Salatino e con lei il Teatro Atlante di Palermo. E ringrazio chi ci ha accolto con gentilezza e disponibilità, mettendo al servizio spazio e competenze perché tutto questo potesse prendere forma: Il Centro Culture Contemporanee Corte dei Miracoli di Siena, il Centro Artistico Il Grattacielo di Livorno, Il Teatro Comunale di Fauglia e il Teatro l’Ordigno di Vada.
METTI UN GIORNO TRIPETETOLO
Piccola cronaca di una trasferta nelle Signe.
La belotta, il Drago, Cristo di Corea, il profumo d’Arno e molto altro in un mio testo per la rivista “Le Parole e Le Cose”.
Dove Tripetetolo è la scusa per parlare delle case del popolo come concetto universale, condizione esistenziale, luogo dell’anima.
Ecco, l’ingaglioffamento al gioco delle carte, per dirla con Machiavelli, è una certezza che mi si è scardinata l’altro giorno quando il mio amico Tofani Roberto da Lastra Signa mi ha portato alla Casa del Popolo di Tripetetolo.
È online il Podcast dell’incontro dello scorso 7 dicembre 2024 presso “La casina rossa”, Centro di Salute Mentale Adulti di Lucca, con la presentazione del mio romanzo
UN MORSO ALL’IMPROVVISO (Bollati Boringhieri, 2023)
Ne discuto insieme a Adalgisa Soriani, responsabile della Salute Mentale adulti Asl – Zona Distretto di Lucca, e Giulio Sensi, giornalista e comunicatore sociale. Più un ospite speciale, a sorpresa.
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I podcast sono il live degli incontri di “Campa Cavallo“ organizzati da Fondazione per la Coesione Sociale, Azienda Usl Toscana Nord Ovest, Fondazione Mario Tobino, cooperativa sociale C.RE.A. e Centro Studi e Ricerche Lippi Francesconi e in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Fondazione Carnevale di Viareggio.
È uscito in questi giorni “Come fiori in un prato”, un volume di racconti, poesie e storie sull’inclusione per il quale ho curato la postfazione.
Il ricavato della vendita è destinato interamente al Laboratorio di Genomica del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna.
Ringrazio Luca Rivali e Paola Vitolo per avere pensato a me.
Sarebbe bello annusare qua e là e accorgersi che tutto il mondo per un po’ sa di sogliola. Oppure profuma di cancelleria. Lo schizolabile Beo, che soffre di allucinazioni olfattive, ci riesce.
Sul portale Le Parole e Le Cose è uscito un mio breve racconto dal titolo: “Tutto va per il meglio, nel peggiore dei mondi possibili – Una giornata con Dino Campana”.
“Signor Dino?”
Il giornale si abbassa come un sipario all’incontrario e mi appare un faccione largo quanto un piazzale. Dalla barba rossa bella zeppa sbrilluccicano due occhi azzurrognoli liquidi e potenti. Non sembra infastidito, anche se il tono è secco quando mi fa: “Cosa avete da guardare?”
“Niente, ci tenevo a incontrarvi”.
Lucca, Sabato 7 dicembre alle ore 17,30
Centro di Salute Mentale Adulti (La casina rossa)
UN MORSO ALL’IMPROVVISO
Insieme a Giulio Sensi e Adalgisa Soriani (Responsabile della Salute Mentale adulti e SPDC ASL Zona distretto Piana di Lucca)
La eassegna CAMPA CAVALLO è organizzata da Fondazione per la Coesione Sociale, Azienda USL Toscana Nord Ovest, Fondazione Mario Tobino, CREA cooperativa sociale e Centro Studi e Ricerche Lippi Francesconi; in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Fondazione Carnevale di Viareggio
Con “L’Ordigno del Ferroviere” inizio una collaborazione con la rivista letteraria online “Il primo amore”.
Si tratta del primo di una serie di ritratti / racconti / testimonianze / biografie minime dedicate a persone la cui vita, lontana dai riflettori e dalle cronache, merita a mio avviso di essere raccontata in quanto significativa a vari livelli e capace di mantenere vivo un briciolo di speranza.
Il protagonista qui è Franco Santini, il cui impegno credo vada a incrementare quel senso di comunità, collettività e condivisione che oggi purtroppo va sgretolandosi.
Nella Newsletter n. 19 di “Ci vuole un villaggio”, Silvia De Bernardin parla di “una serie di foto, un po’ di numeri e un romanzo per parlare di paternità e congedi”.
Il libro cui si riferisce è “Il cielo per ultimo”.
È un romanzo, questo di Michele Cecchini, che tra le righe della storia principale dice tanto su tante cose diverse: riflette sul valore delle parole e sui meccanismi della comunicazione, allarga i confini della “famiglia” alla comunità, indica la gentilezza come un modo possibile di stare al mondo e di trattare se stessi, le proprie debolezze e quelle degli altri.