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Date(s) - 16/01/2025 - 19/01/2025
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IZZERA (va alla Merica)
uno spettacolo di e con Preziosa Salatino
testo di Michele Cecchini
Produzione: Teatro Atlante
Approda in Toscana IZZERA (va alla Merica), lo spettacolo teatrale scritto da Michele Cecchini e interpretato da Preziosa Salatino, che ne ha curato pure la regia. La produzione è del Teatro Atlante di Palermo.
Informazioni e dettagli:
SIENA, giovedì 16 gennaio 2025, ore 21,30
Centro Culture Contemporanee Corte dei Miracoli
via Roma, 56
Biglietti € 10/8
prenotazionieventi@lacortedeimiracoli.org
LIVORNO, venerdì 17 gennaio 2025, ore 21,15
Centro artistico “Il Grattacielo”
Via del Platano, 6
Biglietti € 12/10
Prenotazioni:
3407550530
segreteria@centroartisticoilgrattacielo.it
FAUGLIA (PISA), sabato 18 gennaio 2025, ore 21,15
Teatro Comunale
Piazza Trento e Trieste, 1
Biglietti € 12/10
Info & prenotazioni: WA 375 5615955
info@teatrodifauglia.it
VADA (LI) domenica 19 gennaio 2025, ore 17,15
Teatro l’Ordigno
Via Aurelia Nord, 176
Biglietti € 12/10
Info: 0586 788373 (Pro Loco Vada)
Izzera è una ragazza che, alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, parte da un paesino della Garfagnana in Lucchesia per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco.
Ne emerge un affresco della cosiddetta “Merica”, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli italians, costretti a pala e piccone.
Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera infatti a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremamente poetica, che racconta lo spaesamento e il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una terra di mezzo, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.
Izzera è una sarta: in scena è accompagnata dai suoi strumenti di lavoro che scandiscono il racconto facendosi veicolo di ricordi. Col suo corpo, la sua voce, e le sue parole “imbroglione”, Izzera attraversa un’epoca e un oceano, restituendoci uno spaccato di storia che proietta la sua luce sul nostro presente.
“Eppi è quando sei felice. E chissà se era felice davvero Antonio mio bello quando diceva che la Merica gli piaceva very much”.