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MICHELE CECCHINI
IL CIELO PER ULTIMO
BOLLATI BORINGHIERI

Un romanzo dolce e strampalato, delicato e coloratissimo come un acquerello; un carosello di personaggi usciti da un film di Federico Fellini. Una rappresentazione della paternità nuova, piena di inventiva e tenerezza.


Copertina di Manuele Fior

“Ameremo questo romanzo, e il suo autore, in eterno… Una scommessa ai limiti dell’impossibile. Ma Michele Cecchini la vince imperiosamente. Con un grande esperimento linguistico e letterario”
Piergiorgio Paterlini, “la Repubblica

“Un andamento scherzoso che ben presto, però, si trova a fare i conti con una soffusa e tenera malinconia… Un racconto intenso e con un finale inaspettato che ha la sua forza nei personaggi da realismo magico”.
Ermanno Paccagnini, “La Lettura, Corriere della Sera

“Un romanzo pieno di tenerezza. Un viaggio attraverso le parole”.
Robinson, la Repubblica“.

Si chiama Emilio Cacini ma tutti lo conoscono come “Soldo di cacio” perché è basso e goffo. La sua vita è sempre stata una storia semplice, di quelle senza aneddoti. Cacio è un uomo mite, insegna educazione artistica alle scuole medie e vive a Livorno, nel rione di Ardenza Mare. Da sempre coltiva la passione per le immagini, tanto che spesso associa le situazioni che vive ai dipinti dei suoi pittori preferiti. Vorrebbe tanto rivelare il suo segreto, che riguarda la relazione clandestina con Ilaria, una donna con un passato da brigatista, ma nessuno glielo chiede. Cacio ha un figlio, Pitore, un bambino che soffre di una carenza nel linguaggio. In pratica, Pitore parla una lingua tutta sua, fatta di parole incomprensibili, inventate: folmedina, parassonio, golbetico… Cacio sembra non farne un dramma e anzi si impegna a trovare forme di comunicazione alternative alle parole, nel tentativo di stringere un legame sempre più forte con suo figlio. Seppure disorientato, Cacio ha un mondo dentro di sé e va per la sua strada, ed è una strada gentile e allo stesso tempo forte nel passare attraverso la solitudine e nel creare armonia dalla disarmonia da cui si sente circondato. Nel tentativo di trovare una comunicazione autentica, che vada al di là delle parole, Cacio sembra dire che il mondo può essere in tanti modi differenti, basta essere capaci di inventarlo. Michele Cecchini ha un immaginario tutto suo. È un realismo magico, con una forma personale di delicatezza, di tenerezza e di stupore per le cose. Scrive usando una lente speciale per guardare e raccontare il mondo, che vola leggero come una bolla di sapone.

IL CIELO PER ULTIMO

formato brossura con alette 13,8 x 21
pp. 244
collana Varianti
isbn 978-88-339-3193-7